Legionella negli studi odontoiatrici: un po’ di dati

Dal 2011 Acquaplus continua nello sviluppo dei dati relativi al controllo e alla sorveglianza della legionellosi negli studi dentistici nonché il monitoraggio della salubrità delle acque in termini di potabilità.

Oggi, i casi di legionellosi registrati in ambito odontoiatrico di fatto sono pochi, non significativi, anche se queste rimangono procedure sanitarie altamente a rischio e quindi da tenere sotto controllo.

Ma analizziamo i dati del 2011 su 90 studi campionati:

  • 18,9% STUDI POSITIVI ALLA LEGIONELLA di cuiIl 90,0% è approvvigionato con acqua di rete
  • 29,0% STUDI CON PRESENZA DI Ps. aeruginosa, Coliformi totali, Escherichia coli ed Enterococchi
  • 47,8% STUDI CONFORMI

I dati del 2013 su 70 studi campionati:

  • 18 % STUDI POSITIVI ALLA LEGIONELLA
  • 22 % STUDI CON PRESENZA DI Ps. aeruginosa, Coliformi totali, Escherichia coli ed Enterococchi
  • 60 % STUDI CONFORMI

I dati del 2014 su 62 studi campionati si mantengono, in termini percentuali, con un andamento similare all’anno precedente:

I dati del 2015, su 72 studi campionati, mostrano significativi miglioramenti.

  • 4 % STUDI POSITIVI ALLA LEGIONELLA
  • 5 % STUDI CON PRESENZA DI Ps. aeruginosa, Coliformi totali, Escherichia coli ed Enterococchi
  • 91 % STUDI CONFORMI

I dati del 2016, su 78 studi campionati, si mantengono con un andamento simile all’anno precedente.

  • 8% STUDI POSITIVI ALLA LEGIONELLA
  • 8% STUDI CON PRESENZA DI Ps. aeruginosa, Coliformi totali, Escherichia coli ed Enterococchi
  • 84 % STUDI CONFORMI

I dati mostrano un andamento migliorativo in termini di concentrazione batterica, questo senza dubbio frutto di una maggior consapevolezza dei responsabili dell’autocontrollo, una maggior sensibilità al problema e anche una normativa più chiara e applicabile, anche in termini di potabilità.

Negli anni, fino ad oggi, infatti i Comuni, recependo le linee guida regionali e rendendo tali indicazioni cogenti in termini di legge, hanno determinato un aumento dei controlli e dell’implementazione delle procedure di sorveglianza attraverso l’operato dell’Igiene pubblica, la quale richiede sia la valutazione del rischio, sia i controlli microbiologici anche  e soprattutto in ambiente odontoiatrico.