Acquaplus si interessa di sorveglianza e controllo alla legionellosi negli studi odontoiatrici dal 2011, anno in cui si verificò, proprio a Forlì, il primo e unico caso di legionellosi il cui contagio avvenne attraverso areosol contaminato, nebulizzato dalla turbina di un riunito (poltrona del dentista) e che purtroppo non ebbe esito felice con il decesso del paziente (il quale mostrava tutti i fattori di rischio correlanti la malattia).

Fu proprio la nostra azienda a mettere a punto un trattamento di contrasto al batterio in queste apparecchiature molto particolari e delicate, il cui sistema idrico molto minuzioso e sottile, risultava ostico alla sanificazione o comunque non di facile attuazione.

Ad ogni modo il trattamento riuscì e lo studio dentistico in questione potè ritornare ad esercitare l’attività, sottoponendosi al protocollo di analisi microbiologiche programmate atte a verificare il mantenimento dell’efficacia delle azioni correttive intraprese.

La cosa sollevò non poca preoccupazione in ambito professionale dentistico per cui l’ANDI, l’associazione di categoria, in particolare quella provinciale di Forlì-Cesena, commissionò uno studio per capire la presenza di legionella nella acque di approvvigionamento dei riuniti, di alcuni studi.

Si premette come le poltrone odontoiatriche possono essere alimentate da diverse tipologie di acqua:

  • Direttamente dall’acquedotto
  • Attraverso apparecchi di depurazione dell’acqua
  • Con serbatoi i quali vengono riempiti con acqua demineralizzata
  • Con serbatoi i quali vengono riempiti con acqua di rete con aggiunta di disinfettante.

Tutto il consiglio direttivo ANDI provinciale di Forlì e Cesena, si sottopose ad analisi.

Acquaplus venne incaricata di tale monitoraggio, e sviluppo dei dati analitici raccolti mediate la stesura di un documento dal titolo “Indagine sul controllo dell’acqua erogata dalle poltrone odontoiatriche”