Nel momento in cui si progetta una piscina può essere interessante integrare nella struttura una copertura automatizzata.

Acquaplus installa tipicamente due tipologie di copertura: la tapparella e la “quattro stagioni”.

Il motivo per il quale si realizzano questi accessori è il miglioramento di pulizia e un mantenimento più performante della temperatura dell’acqua in quanto la copertura distesa diminuisce lo scambio termico con l’ambiente trattenendo il calore che durante la giornata, a copertura arrotolata, viene naturalmente infuso dal sole.

La tapparella

Il sistema è composto dal comando, il motore, il rullo avvolgitore e la copertura vera e propria chiamata tapparella poiché il meccanismo di distensione è esattamente lo stesso delle finestre con la sola differenza di muoversi in orizzontale sull’acqua piuttosto che in verticale.

Per aggiungere questi sistemi è necessario considerare anche un piccolo surplus edile. La tipologia di tapparelle che Acquaplus ha scelto sono un mix tra estetica e funzionalità, ovvero con la minor occupazione di spazio, mantenendo comunque una buona funzionalità e semplicità di gestione. Sarà necessario quindi separare la piscina dal vano tapparella creando una parete divisoria e installando un pozzetto di cemento a fianco del rullo dove poter alloggiare il motore. Sebbene la prassi più comune sia quella di installare la tapparella contestualmente alla creazione di una piscina nuova, a volte è possibile limitarsi a creare il vano e le predisposizioni senza inserire tapparella e rullo, rimandando l’acquisto di tali apparati per un futuro.

La tapparella può essere preformata per seguire la sagoma della piscina, sempre che vengano rispettati dei semplici vincoli al momento della costruzione.

Discorso diverso per la copertura “quattro stagioni”

In questo caso siamo vincolati a una forma rettangolare della piscina in quanto la tipologia costruttiva è diversa.

Sebbene abbiano in comune molti elementi, si differenziano per la rigidità della copertura stessa. La tapparella è rigida composta da stecche che possono inclinarsi durante l’avvolgimento, invece la “quattro stagioni” è un telo di PVC rinforzato flessibile che può essere arrotolato in poco spazio. Proprio per tale flessibilità necessita di essere ingabbiato in una griglia composta da due binari e un traverso perpendicolare che possa garantire la chiusura completa mentre la copertura è distesa.

Nei binari scorre un carrello tramite una corda che trascina la copertura. In quanto parte portante del meccanismo, non possiamo esimerci dal creare coperture con forma rettangolare.  Le piscine con forma libera possono installare esternamente i binari e ricoprire col perimetro della copertura anche parti esterne alla piscina. Ovviamente questa eventualità è esteticamente meno gradevole di un’integrazione diretta all’interno delle pareti della piscina, ma lascia comunque la possibilità di installare la copertura “quattro stagioni” anche molti anni dopo l’inaugurazione della piscina. Tipicamente si prende in considerazione ai primi lavori di risistemazione (come cambiare colore del liner, cambiare la pavimentazione esterna) che il proprietario può essere interessato a fare dopo circa 10 anni.

Si consiglia l’azionamento non automatico dell’apertura/chiusura della copertura per obbligare la presenza di un supervisore adulto alle manovre.