In Italia la legionellosi è soggetta a obbligo di notifica nella classe II (DM 15 dicembre 1990), ma dal 1983 è anche soggetta a un sistema di sorveglianza speciale  che raccoglie informazioni dettagliate in un apposito registro nazionale, che ha sede presso l’Istituto superiore di sanità (Iss).

Incidenza e fattori di rischio

Secondo i dati contenuti nel rapporto annuale sulla legionellosi in Italia, all’Iss nel 2017 sono pervenute complessivamente 2014 schede di sorveglianza relative ad altrettanti casi di legionellosi; di questi 1981 sono confermati e 33 probabili.

Il 77,4% dei casi è stato notificato da 6 Regioni (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Piemonte), il 22,6% è stato notificato dalle rimanenti 15 Regioni e Province Autonome (PA). L’incidenza della legionellosi in Italia nel 2017 è risultata pari a 33,2 casi per milione di abitanti, in lieve incremento rispetto all’anno passato (25,1/1.000.000), così come il numero assoluto di casi. Tuttavia, si osserva un gradiente Nord-Sud con valori pari a 50,1 casi per milione al Nord, 35,1 per milione al Centro e 9,7 per milione al Sud.

Figura 1: Numero di casi e tasso di incidenza della legionellosi dal 2000 al 2017

https://www.epicentro.iss.it/legionellosi/img/trend.png

Fonte: Rapporto annuale sulla legionellosi in Italia, Iss 2018

Dei 2014 casi notificati, 239 casi (11,9%) avevano pernottato almeno una notte in luoghi diversi dall’abitazione abituale (alberghi, campeggi, navi, abitazioni private), 124 (6,2%) erano stati ricoverati in ospedale, 60 casi (3%) erano residenti in case di riposo per anziani o in residenze sanitarie assistenziali o strutture di riabilitazione, 11 casi (0,5%) avevano altri fattori di rischio (carceri, comunità chiuse). Inoltre, 24 casi classificati come comunitari hanno riportato di aver frequentato piscine e 20 di aver ricevuto cure odontoiatriche. Il 50,3% dei pazienti affetti da legionellosi presentava altre patologie concomitanti, prevalentemente di tipo cronico-degenerativo (diabete, ipertensione, broncopatia cronico-ostruttiva, 77,4%), neoplastico (15,5%), infettivo (2,4%), trapianti (1,1%) e altre patologie (1,8%).

Infezioni nosocomiali (ospedalieri)

Nel 2017 i casi nosocomiali segnalati sono stati 124 (6,2 dei casi totali notificati), di cui 50 (40,3%) di origine nosocomiale confermata e 74 (59,7%) di origine nosocomiale probabile. Il 73% dei casi nosocomiali sono stati notificati da Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, PA di Trento e Piemonte.

Figura 2: Numero (e proporzione) di casi di legionellosi di origine nosocomiale dal 1997 al 2017

https://www.epicentro.iss.it/legionellosi/img/trend2.png

Fonte: Rapporto annuale sulla legionellosi in Italia, Iss 2018

Esito della malattia e agente eziologico

L’esito della malattia è noto per il 36,8% dei pazienti; di questi, nell’87,3% dei casi è stata segnalata guarigione o miglioramento, mentre nel 12,7% dei casi il paziente è deceduto. La letalità totale (calcolata sul totale dei casi per i quali è disponibile l’informazione sull’esito della malattia) è pari a 10,1%. Considerando, invece, solo i casi di origine nosocomiale la letalità è pari al 51,1%.

In tutti i casi diagnosticati tramite esame colturale, l’agente eziologico responsabile della patologia è stato L. pneumophila.

Sorveglianza internazionale e casi associati a viaggi

La sorveglianza della legionellosi associata ai viaggi (European Legionnaires’ Disease Surveillance network, ELDSNet) è coordinata dall’Ecdc e si basa su una rete di collaboratori nominati dal ministero della Salute dei vari Paesi. I collaboratori di ELDSNet, in genere due per ogni Paese (un microbiologo e un epidemiologo) sono incaricati di raccogliere e trasmettere informazioni relative ai viaggi e alle indagini epidemiologiche ed ambientali effettuate per tutti i casi, sia italiani che stranieri, di legionellosi associata ai viaggi che si verificano nel loro Paese.

I casi vengono generalmente notificati dai collaboratori del Paese di residenza del turista al centro di coordinamento di Stoccolma tramite una password protetta del sito ELDSNet. I casi devono essere notificati appena si hanno le informazioni epidemiologiche, microbiologiche e relative al viaggio.

Il caso viene inserito nel database internazionale e il centro di coordinamento notifica immediatamente il caso singolo al collaboratore del Paese in cui è stata contratta l’infezione, affinchè venga effettuata l’indagine epidemiologica e ambientale.

Considerando complessivamente sia i turisti italiani che quelli stranieri, nel 2017 sono stati notificati all’Iss 436 casi di legionellosi associata ai viaggi.

I casi associati ai viaggi, notificati dalle Asl e dagli ospedali italiani, sono stati complessivamente 239 (230 cittadini italiani e 9 stranieri ricoverati in Italia), di cui il 92,8% aveva soggiornato in albergo e il rimanente 7,2% in altre strutture recettive (campeggi, navi ecc).

La maggioranza dei turisti italiani ha viaggiato in Italia e 79 turisti hanno soggiornato presso strutture recettive già associate a casi di legionellosi.

Solo nel 6,7% dei casi la meta del viaggio è stata una località straniera.

I casi di legionellosi verificatisi in turisti stranieri che hanno visitato l’Italia e notificati all’Iss dall’ELDSnet sono stati complessivamente 206.

I Paesi di provenienza della maggior parte dei turisti stranieri sono stati: Germania (22,8%), Francia (13,1%), Olanda (10,6%), Regno Unito (10,6%), Svizzera (10,2%), Austria (8,7%).

Fonti www.epicentro.iss.it/legionellosi